"Gli infedeli": il film con Massimiliano Gallo su Netflix rilegge il tema del tradimento maschile in chiave episodica.
Una moglie ossessionata dalla gelosia incalza il marito con domande pressanti, sicura che le vacanze alle Maldive siano solo una copertura per un recente tradimento. Una coppia si addentra nel territorio scivoloso della fedeltà, oscillando tra il fascino di esplorare il tabù e il disgusto per le sue implicazioni morali. Intanto, un venditore goffo tenta di sedurre una donna durante una convention, finendo solo per mettere in luce la sua comicità involontaria.
In un altro episodio, un impiegato trascorre le sue serate in un locale a luci rosse, fingendo di seguire con passione le partite della sua squadra del cuore. Una moglie, convinta di cogliere il marito sul fatto, scopre che il tradizione esiste solo nella sua mente. Infine, tre uomini sposati si ritrovano a cena per scambiarsi storie di scappatelle, rivelando più insicurezze che conquiste. Il film si compone di un prologo, un epilogo e una serie di episodi che svelano le mille sfumature dell'infedeltà maschile, illuminando con crudezza la vacuità e la fragilità di uomini prigionieri del proprio desiderio.
Massimiliano Gallo, altro che Vincenzo Malinconico: perché vedere gli Infedeli su Netflix
"Les Infidèles", il film francese originale di cui "Gli infedeli" è il remake, aveva conquistato il pubblico grazie al suo cast di stelle ea un'ironia dissacrante. In Italia, il testimone è passato a Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio, già noti come coppia affiatata. Mastandrea adotta il suo tipico registro minimalista e malinconico, mentre Scamarcio si diverte a incarnare il classico "bello e impossibile", con un tocco di arroganza. Impossibile poi non notare la presenza del mitico Massimiliano Gallo, in vesti totalmente diverse rispetto a Vincenzo Malinconico, fiction Rai andata in onda ieri sera, 1 dicembre.
Tuttavia, il confronto con l'originale francese mette in evidenza alcune debolezze della versione italiana, soprattutto in termini di incisività narrativa e freschezza. L'omaggio alla commedia italiana ad episodi, quella di Risi, Salce o Monicelli, è evidente, non solo nelle dinamiche narrative ma anche nell'uso delle musiche di sottofondo. Tuttavia, il film paga il prezzo di decenni di declino della scrittura comica nostrana, risultando meno pungente rispetto ai classici a cui si ispira. Se amate i film italiani c'è un'interpretazione unica di Paola Cortellesi da non perdere assolutamente su Netflix.
Una sceneggiatura diversa dal solito
Dietro la sceneggiatura ci sono lo stesso Scamarcio, il regista Stefano Mordini e Filippo Bologna, autore di "Perfetti sconosciuti". Quest'ultimo porta nel film elementi già visti, come il tema dei cellulari che fungono da "bombe a orologeria" per svelare tradimenti. Tuttavia, l'intreccio manca di quella verve e di quell'irriverenza che hanno reso celebri le commedie italiane del passato. Gli episodi non lasciano un segno indelebile e mancano di quella capacità di catturare lo spirito del tempo o di diventare paradigmi universali. Tra gli episodi, il più riuscito è forse quello dell'impiegato che frequenta locali notturni. La sua parabola, per quanto malinconica, riesce a regalare un momento di tenerezza e a sfiorare una dimensione umana che manca agli altri frammenti del film.