Su Netflix c'è un film capolavoro tratto da un romanzo di Elena Ferrante: da vedere assolutamente almeno una volta nella vita.
La Figlia Oscura, diretto da Maggie Gyllenhaal, è un film che affronta con profondità e sensibilità i temi complessi della maternità, della solitudine e del rimpianto. Rivela, in qualche modo, come le scelte della vita possono segnare irrevocabilmente il nostro destino. La protagonista, Leda (Olivia Colman), è una donna di mezza età che si trova ad affrontare un momento di cambiamento e di introspezione. Dopo il divorzio e l'allontanamento delle sue figlie, che si trasferiscono in Canada con il padre. Leda è finalmente sola e, per la prima volta, si sente sollevata e libera dalle costrizioni della vita familiare.
Inizia così una vacanza da sola al mare, un periodo che doveva rappresentare una sorta di rifugio dalla sua quotidianità. Tuttavia, il suo incontro con una famiglia chiassosa e vivace, la porterà a confrontarsi con una realtà che sembrava ormai lontana: quella della maternità e delle sue implicazioni. La figura della madre giovane, vivace e apparentemente perfetta, in stretta connessione con la propria figlia, riporta Leda ai suoi ricordi di quando, per la prima volta, si troverà a dover fare i conti con la propria maternità.
Netflix, film capolavoro da vedere stasera: tratto dal romanzo di Elena Ferrante
Leda non è una madre convenzionale. Il suo legame con le figlie è complicato e segnato da scelte difficili che l'hanno allontanata da quello che spesso viene idealizzato come il ruolo perfetto della madre. Questo incontro casuale con la famiglia al mare è per Leda un viaggio nel suo passato, una serie di flashback che le permettono di fare i conti con i suoi rimpianti, le sue paure e le sue decisioni non convenzionali. La presenza di una giovane madre e della sua bambina le fa riemergere il ricordo di quando, da madre giovane, provava paura, frustrazione e un senso di smarrimento che non ha mai condiviso con nessuno.
Nel cuore de La Figlia Oscura si trova la tensione tra il desiderio di libertà e l'impossibilità di sfuggire ai legami familiari e affettivi. Leda è una donna che ha scelto di non sacrificare la propria vita per diventare un archetipo della madre perfetta, e questo le è costato caro. Le sue scelte hanno avuto conseguenze pesanti, sia sulle sue figlie, sia su di lei stessa, che ora si ritrova a riflettere, in solitudine, su ciò che ha lasciato dietro di sé. La Gyllenhaal non esita a mettere in luce la complessità della figura materna, sfidando le aspettative della società su cosa significa essere una "buona madre".
Perché vale la pena vedere La Figlia Oscura su Netflix
Ciò che rende La Figlia Oscura un film imprescindibile è la sua capacità di esplorare con delicatezza il conflitto interiore di una donna che, pur cercando la propria realizzazione, si ritrova a confrontarsi con un senso di colpa che non riesce a placare. Olivia Colman, con la sua interpretazione magistrale, restituisce una Leda che è, al tempo stesso, vulnerabile e forte, tormentata dai propri errori ma anche consapevole delle ragioni dietro le sue scelte.
La bellezza di questo film sta proprio nel suo sguardo onesto e senza giudizio verso la maternità, una maternità che non è mai idealizzata ma che, anzi, viene mostrata nella sua forma più cruda e autentica. È un film che invita a riflettere sulle proprie scelte, sul prezzo che si paga per la libertà e sull'impossibilità di sfuggire ai legami familiari. La Figlia Oscura è, dunque, una meditazione profonda sulla vita, sui sacrifici e sulle sfide che ogni madre, ma anche ogni individuo, deve affrontare. Una riflessione sul passato e sull'incapacità di tornare indietro, ma anche sulla necessità di fare pace con se stessi.