
Piccolo centro sulle colline che dominano il fiume Bormida, non conserva del suo
passato monumenti di rilievo. Levice, che fa parte dei comuni selezionati
dall’associazione “Borghi autentici d’Italia”, sorge su di una lingua di terra
al confine tra Piemonte e Liguria, caratterizzata: è la Langa dei muri di pietra
costruiti a secco, dei tartufi, delle cascine che fanno da sfondo ai racconti di
Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Un ambiente unico dal punto di vista
naturalistico e che presenta una successione di paesaggi terrazzati e valloni
selvaggi.
Grazie alla sua posizione sul vertice di una collina, da Levice si poteva
comunicare con le fortificazioni di Cortemilia, Perletto, Prunetto, Bergolo,
Cravanzana e tutta la Valle Uzzone. Ciò è verificabile ancora oggi: con una
passeggiata lungo i sentieri è possibile raggiungere i resti della torre da dove
potrete godere di una bellissima panoramica della Valle Bormida.
Un’attenzione alle risorse del territorio che si combina con i servizi dedicati
alle fasce più deboli come “La banda della Panda”: un servizio
socio-assistenziale, che il Comune mette a disposizione una Panda per
accompagnare gli anziani e le persone in difficoltà a fare viste di controllo, o
dove abbiano comunque bisogno.
Nel secolo XII era in possesso dei Marchesi di Cortemilia, tenuto dai Signori di
Prunetto, poi passò nel 1197 ad Ottone Del Carretto, marchese di Savona. Questi
lo cedette ai Del Carretto di Spigno che, a loro volta, lo cedettero ad un’altra
branca della propria famiglia i Marchesi di Prunetto, il cui membro di maggior
rilievo, Ludovico figlio di Manfredi, fece sottomettere Levice ai Duchi di
Milano nel 1491. Nel 1522 Raffaele, primogenito di Ludovico, ebbe l’investitura
del territorio di Levice dal duca Francesco II° Sforza ai cui discenti, fino al
XVII° secolo, i Del Carretto mantennero subordinata la propria Signoria. Fu Anna
Del Carretto ha portare in dote il feudo di Levice a Galeazzo Scarampi che lo
tenne sino all’annessione al Regno di Sardegna del 1736.
A testimonianza di queste fasi storiche sono rimaste le rovine di una vecchia
torre, ubicate nel punto strategicamente più alto del paese, luogo da cui si
poteva dominare l’intera vallata del Bormida, cioè dal confine di Cortemilia
fino a Monesiglio, con una buona vista sul castello di Prunetto. Nel 1796 con
l’inizio della campagna Napoleonica in Italia, l’esercito francese, alla volta
dell’alessandrino, giunse anche a Levice arrivando da Prunetto. Furono fermati
in prossimità della torre da squadre formate da paesani e da contingenti
austro-piemontesi, pronti ad ostacolare l’avanzamento napoleonico. Iniziò una
battaglia durissima nella quale i francesi ebbero la meglio e quando lasciarono
il campo, alle loro spalle rimaneva una torre ormai devastata. Marciando poi
verso Cortemilia ebbero un ennesimo scontro con gli austriaci nel luogo ancora
oggi detto "Campo della Battaglia".
Il borgo di Levice ospita comunque alcuni monumenti di assoluto rilievo, come la
chiesa barocca di Sant'Antonio Abate. Dell'antico castello, che doveva essere
piuttosto imponente, restano pochi ruderi, posti alla sommità del paese,
composto di vecchie e caratteristiche casette, affacciate su vicoli stretti e
tortuosi. In posizione strategica, dominante in sito di Levice, si trovano i
resti di una torre di avvistamento di epoca medioevale di forma circolare.