
E’ il borgo natale del celebre pittore Pellizza da Volpedo, autore del
Quarto
Stato, ma anche una piacevole destinazione per scoprire una storia antica
tra itinerari e paesaggi che la rendono unica nel panorama piemontese.
Il nome latino di Volpedo riconduce ad un insediamento (
vicus), un
villaggio nell'ambito del territorio del
pagus. Da un punto di vista
geografico la posizione di Volpedo era il punto obbligato di passaggio per
quanti, risalendo il corso del Curone, si dirigevano nei diversi villaggi della
Valle ed era collegato con Tortona da una comoda strada che, partendo dalla
pieve, seguiva il corso del Curone. Di grande interesse per assegnare a Volpedo
il ruolo di pieve di tutta la valle è un documento del 965 che rivela la
posizione prioritaria della pieve volpedese della quale resta traccia ancora nel
X secolo quando ormai erano sorte le varie pievi minori.
Nel 1412 l'intero paese fu offerto da Filippo Maria Visconti, al condottiero
Perino Cameri, quale compenso per i servizi prestati al servizio della causa dei
signori milanesi e alla sua morte, con deliberazione testamentaria, passò alla
fabbrica del Duomo di Milano. Volpedo acquistò così tutti i privilegi di un
centro esente da tutta una serie di tasse e balzelli, una specie di zona franca
che riuscì a mantenere parte dei propri privilegi anche durante il fiscale
dominio degli spagnoli. Il borgo fu completamente devastato nel 1513 dagli
abitanti di Monleale uniti ai francesi e tornò a popolarsi solo alla fine del
XVI secolo. Nel 1757 Volpedo fu dato in feudo dai Savoia a Filippo Guidobono
Cavalchini di Momperone la cui eredità passò poi nel XIX secolo ai marchesi di
Malaspina, nel 1798 fu costituita una municipalità repubblicana e nel 1801 fu
nominato dalle autorità francesi alla carica di sindaco Giovanni Antonio Sovera.
Dopo l'età napoleonica Volpedo divenne capoluogo del mandamento della bassa Val
Curone. Nel 1928 vennero aggregati al comune di Volpedo i soppressi comuni di
Berzano, Monleale e Volpeglino che sono stati ricostituiti nel 1947.
Principale monumento del paese è la pieve romanica, già citata in documenti del
X secolo, rimaneggiata nel XV secolo. Notevole è la parte che si è salvata dei
potenti bastioni cinquecenteschi che racchiudevano il
castrum e che
delineano la parte antica del borgo. La ottocentesca parrocchiale di San Pietro
apostolo si erge sul luogo in cui era posta la casa di Giovannino Costa, giovane
pastore barbaramente ucciso nel 1468 e divenuto, come Beato Giovannino martire,
patrono del paese. Nella chiesa si trova un San Luigino, opera di Giuseppe
Pellizza da Volpedo (1894). Nella piazza principale del paese (piazza della
Libertà) si trova l'ottocentesco palazzo municipale, all'interno del quale è
presente una lapide con bassorilievo marmoreo che ricorda la donazione di
Volpedo da parte di Perino Cameri alla Fabbrica del Duomo di Milano nel XV
secolo: è opera dello scultore Jacopino da Tradate. All'estremità del paese,
verso il cimitero, si trovano la casa natale e lo studio di Giuseppe Pellizza da
Volpedo. In esso sono conservati strumenti di lavoro, oggetti personali, libri e
anche alcune opere dell'artista.